Non so come sia nei vostri immaginari un viaggio ad Acapulco. Forse associato a qualche film famoso?
Quando studiavo spagnolo in una scuola qualche anno fa, mi fecero vedere un film – che non so se esita in italiano – si intitola “Sin devoluciones”. E’ la storia di questo tipo messicano, che viveva d Acaulco appunto, e se la passava da una donna all’altra e da un festino a un altro. Un giorno trova all’ingresso di casa sua una neonata con un messaggio “è tua figlia, scusa ma io non posso tenerla”. Così si fa carico di questa ragazzina, emigra illegalmente negli Stati Uniti per poter trovare un lavoro per mantenerla, la cresce e a un certo punto torna viva la mamma.
Vabbé non sto qua a raccontarvi tutta la storia, però lui raccontava nel film della sua paura dell’altezza, dovuta al fatto che quand’era bambino il padre lo costringeva a tuffarsi dalla Quebrada di Acapulco.
La Quebrada che mi ricorda tanto una scogliera di Carloforte, da quel momento ho iniziato a sognare un viaggio ad Acapulco!
Sia chiaro, non per buttarmi dalla Quebrada! Ma per vivere l’atmsofera messicana nella costa pacifica.

Viaggio ad Acapulco, Messico
Quando vivevo in Colombia, Acapulco era spesso nelle notizie di cronaca nera per via dei grandi capi del narcotraffico internazionale che riciclano i soldi comprando grandi ville in questa zona. Oltre alle varie notizie di cornaca nera in cui si sente di scontri tra bande in questa città costiera.
Con un mix di emozioni, sono arrivata ad Acapulco alle 4 del mattino, ancora prima che il sole sorgesse, con un bus di Ado da Città del Messico.
Dopo aver aspettato i primi raggi di luce all’interno della terminal dei bus, mi sono avviata verso la spiaggia, che si trova a pochi isolati a piedi dalla stazione.
Playa Papagallo è la spiaggia più famosa e la principale, dove si affacciano mostri in cemento armato, costruiti durante la gloriosa epoca degli anni ’70.’80, quando Acapulco era in voga un pò come Rimini da noi.
In effetti la somiglianza è netta. Lungo tutta la bahia, si affacciano hotel, case de edifici, costruiti proprio a ridosso della spiaggia. Un’eresia per chi è sardo come me, ma una realtà normale per tanti altri.

Mostri di cemento nella spiaggia di Acapulco
Guardando la bahia di Acapulco da playa Papagallo, si ha l’impressione che tutto sia cosi’ vicino. Cosi’, insieme al mio compagno di viaggio, decidiamo di incamminarci a piedi verso l’hotel che, in realtà, non abbiamo prenotato!
Camminando a lato della spiaggia, è un susseguirsi di ritoranti e locali super turstici, che offrono buffet a prezzo fisso, ma il prezzo è abbastanza elevato.
Troviamo anche il mercato del pesce locale. I pescatori ogni mattina, o di sera – a seconda di come vada la pesca del giorno, si piazzano proprio lì sul lungomare a vendere quello che il mare offre in giornata.
Continuando la camminata, si trova il porto turistico, con quache yatch di lusso e altre barche di pescatori.
Troviamo anche un piccolo mercato di artigianato, dedicato ai prodotti di Oaxaca, ma a quest’ora del mattino sta aprendo e preparando ogni stand per la lunga giornata.
Tra una pausa e l’altra, in cui pensiamo se stiamo facendo cosa buona e giusta a camminare a piedi fino a Playa Angosta, oppure avremo dovuto prendere un bus locale, alla fine arriviamo a destinazione.
Troviamo un hotel tutto colorato, che si trova proprio alle pendici di una collina, accanto ad una costruzione che sembra venuta giù.
Nonostante l’allegria dei colori, la parete sembra un pò incerta, ma il prezzo super economico e la terrazza fronte mare, ci danno fiducia e decidiamo, nonostanze le condizioni semi precarie della struttura, di fermarci qui per il nostro soggiorno ad Acapulco.
Il nostro hotel si trova proprio davanti alla piccola spiaggia chiamata “Playa la Angosta”, che vuol dire “spiaggia stretta”.
Come dice il nome, è una piccola spiaggetta con il mare verde cristallino, riparata dalle correnti che invita a farsi subito un bagno!

Viaggio ad Acapulco: playa la Angosta
Nella spiaggia purtroppo è pieno di tavolini e ombrelloni, che vengono affitatti o in cui ci si può sedere a mangiare.
Qui non si usa come da noi affittare lettino e ombrellone o sdraiarsi con l’asciugamano in spiaggia. I local, affittano tavolino con sedie e ombrellone e, come in altri Paesi latini che ho visitato, la spiaggia viene intesa più che come momenti di relax, come momento di divertimento, caciara e sbronza!
Vicino a Playa Angosta ci sono dei ristoranti local che offrono menu a prezzo fisso. Ci sediamo da doña Lupita, che con 80 pesos ci prepara un pollo con mole, servito con un po di riso e l’immancabile crema di fagioli, oltre che un cestino pieno di tortillas appena fatte.
Una volta rifocillati, iniziamo il nostro tour per Acapulco nella maniera che più ci piace: come un local!
Saliamo su un bus con i finsetrini oscurati e musica salsa a tutto volume. Con solo 10 pesos ci porta dall’altra parte della bahia.
Quello che per noi sembrava vicinissimo, si converte in una mezz’ora abondante di tragitto in bus. Passiamo davanti a hotel e appartamenti altissimi e lussuosi. Intravedo anche negozi delle marche più famose e i soliti ristoranti a buffet con prezzi a partire dai 200 pesos. Pensare che ci mangio tre volte da Lupita con quel prezzo!
Scendiamo all’altezza di playa Santa Lucia.

Playa Santa Lucia
La spiaggià e grandissima e larga. Appena metto piede sulla sabbia, mi si avvicina un tipo chedendomi se voglio affittare sedie, tavolino e ombrellone. Poco più avanti mi offrono ceviche e altri dolci che eviterei sotto il sole cocente!
Il mare è un pò agitato ma l’acqua è calda. Purtroppo però non sembra molto pulita. Una certa spuma bianca galleggia nell’acqua e no, non è la spuma delle onde.
Inoltre molta gente ancora non è cosciente del danno ambientale di buttare una bottiglia o un bicchiere di plastica in spiaggia.
Le onde, che crescono nel pomeriggio a causa dell’alta marea del Pacifico, si portavo via con se tutta questa plastica. Ciò che ho potuto recuperare in acqua, l’ho preso e butattato nel posto giusto, il resto, purtroppo, finirà nel nostro stomaco sotto forma di micorparticelle, quando mangeremo il sushi.
Oggi è San Valentino, e i messicani lo festeggiano qui in spiaggia, regalando fiori e palloncini a forma di cuore.

La spiaggia decorata per San Valentino
Verso le 6 ci incamminiamo per tornare verso playa Angosta, e questa volta l’autista del bus ci diletta con la compilation di Michael Jackson, rigorosamente a tutto volume ,con le casse che fanno tremare i finestrini del bus.
Scesi dalla festa anni ’80, andiamo a sdocciarci e cambiarci per vedere cosa ci riserva la vita notturna di Acapulco.
Scopriamo che la nostra zona è dove tutti se la passano la sera. Purtroppo fino alle 4 del mattino però, la musica sembra non aver fine e l’unico che mi resta è “aguantare”.
La mattina successiva, camminiamo verso nord, in direzione La Caleta. Prima di arrivare in spiaggia ci fermiamo a fare una buonissima colazione con tortillas verde e cafè, che in realtà non si sposano benissimo assieme, ma senza la mia dose di caffeina mattutina, io non carburo!
Accanto al tavolo dove facciamo colazione, c’è un buco nel marciapiede enorme!
Speriando che nessun topo esca da lì, nell’arco di tempo in cui finisco la mia prima colazione, finisco rapidamente il mio piatto, paghiamo, e proseguiamo verso la spiaggia.

Playa la Caleta, Acapulco
La Caleta è una spiaggia molto carina dal mare azzurro come in Sardegna, purtroppo sempre troppo costruita attorno! Accanto, dall’altra parte della passerella del molo, c’è la Caletica, un’altra spiaggetta dal mare azzuro, perfetta per rilassarsi, se non fosse per la solita musica latina a palla.
Sia chiaro: niente contro la musica latina, anzi, a me piace pure molto! Ma un pò più di relax non avrebbe guastato!

La Caletica
Dopo aver passato qualche ora a mollo, la fame si fa sentire nuovamente. Così, andiamo in un ristorantino local che sta a due passi della spiaggia, che offre menu fisso a 60 pesos. Oggi mangiamo chile relleno de queso, che è uno dei miei patti messicani preferiti, accompato da riso, i mitici fagioli, e succo di tamarindo.

Chile Relleno
Il pomeriggio passa velocemente in spiaggia e dopo aver visto un tramonto stupendo, ci cambiamo e andiamo a vedere lo spettacolo più famoso di Acapulco: i tuffatori della Quebrada.
Vi avevo raccontato all’inizio, del film che avevo visto, in cui il protagonista era traumatizzato perché il papà lo obbligava a tuffarsi dalla Quebrada di Acapulco…
Ecco, ora capisco il perché e quel padre avrebbe meritato di essere buttato lui da simili altezze!
Ogni giorno, a diverse ore del giorno e della notte, un gruppo di matti – tuffatori professinisti locali – seguendo l’arrivo dell’alta marea e delle onde, si butta dalla cima di questa scogliera, verso la piccola insenatura.
Io non potrei mai, ma loro, spero vengano pagati bene per correre questo rischio più volte al giorno.
Lo spettacolo vale davvero la pena vederlo! Costa solo 50 pesos e ci si può intrattenere anche per quello successivo. Cioé, in realtà non son sicura si possa, ma noi lo abbiamo fatto (e altre persone pure), e visto che nessuno ha detto nulla, immagino non sia un grande problema!
Negli ultimi due spettacoli, alle 21 e alle 22, uno di questi matti si tuffa al buio, illuminato da una fiaccola!

Il tuffatore della Quebrada di Acapulco
Dopo aver visto lo spettacolo dei tuffatori, camminiamo verso lo zocalo, per le strade poco turistiche, dove vivono i local, Tutto molto bello e interesante, se non fosse che è stra pieno di scarafaggi!
Tre anni di vita al caldo, in Colombia, a stretto contatto con le cucarachas, ancore non mi sento bene a incontarmente una per strada!
Oltre a dozzine di cucarachas per strada, troviamo una signora con la figlia che prepara enhilladas e altre cosine messicane per strada. Ci fermiamo a mangiare qualcosa ed è tutto buonissimo! …anche se io continuo a guardarmi da una parte all’altra, sperando che nessuno scarafaggio mi aggredisca.
Arriviamo alla plaza del Zocalo, ma la trovo sporca, terribilmente sporca che non so nemmeno dove sedermi!
Così decidiamo di continuare la passeggiata nel lungo mare fino ad arrivare poi, nuovamente in hotel.
L’ultimo giorno del viaggio ad Acapulco lo passiamo a visitare nuovamente la nostra spiaggia preferita: la Caletica, e mangiare gli ultimi Chilaquiles, squisiti!
Di pomeriggio un bus di Ado ci riporta a Città del Messico, per passare gli ultimi due giorni del nostro viaggio.
Vale la pena fare un viaggio ad Acapulco?
Assolutamente si!
Se volete saperne di più su come organizzarvi per visitarla come un local, date uno sguardo a tutte le informazioni che vi ho lasciato in questo articolo!
Al prossimo viaggio 😉